Incontri letterari sulla Kozara - Prijedor 2005
          Alberto Sighele tra gli amici poeti serbi (e quel certo disagio...)

 

 

 

A Prijedor nella Republica Serba della Bosnia Erzegovina, a 60 km da Banja Luka la capitale, si organizza periodicamente  a cavallo tra l’estate e l’autunno un incontro letterario/poetico di alcuni giorni. Vi partecipano scrittori da tutta l’area di lingua serba perciň anche  della Serbia e del Montenegro.

 A dare un tocco di internazionalitŕ, la presenza in quel contesto del poeta italiano della nostra regione Alberto Sighele.

 

Nell’invito a quest’ultimo il comune e la biblioteca ‘Cirillo e Metodio’ facevano presente che fra i partecipanti ci sarebbe anche stato il poeta mussulmano Muhidin Sarić, direttore didattico della scuola elementare di Kozarac . Giŕ alla sua prima partecipazione, due anni fa, Sighele aveva auspicato infatti una maggiore apertura interetnica.

Per lui specificamente la direttrice della biblioteca, la sig.ra Snežana Ćikić, avrebbe organizzato presso la locale ‘Galleria 96’,  una serata dedicata interamente al suo recente volume di poesia ‘Essendo Tondo’. Sighele non poteva ignorare l’invito.

(Ljubica Končar alla serata su Essendo Tondo)

In quell’occasione la direttrice presentň  3 poesie e altre tre  una studentessa di italiano, Ljubica Končar. E’ un volume, Essendo Tondo, che, nel mondo, fa  trovare anche i Balcani (presenti, per altro, giŕ nel suo primo volume, Come Uno Scialle). Sighele  a Prijedor fu originariamente possibile perchč Siniša Mrsić aveva tradotto in serbo tre suoi volumi; e lui stesso, anche se solo un principiante, aveva giŕ osato scrivere qualche ciuffo di versi in questa lingua cosě musicale.

 Questi contatti erano stati resi possibili inizialmente tramite la Agenzia della Democrazia Locale e l’Associazione Prijedor, operante in Bosnia e Trentino.

L’iniziativa degli incontri letterari, tutta bosniaca e locale, porta dentro di sč un nodo politico non risolto di grande rilevanza in questa Europa che si allarga ad est. L’evento viene idealmente consacrato alla montagna Kozara dove un imponente monumento ricorda una strage del 1942 di 25000 vittime, prevalentemente serbe, quando il contesto dello scontro ideologico nazismo/socialismo aveva dato occasione e sfogo di rivalse etniche da parte mussulmana. Durante i recenti conflitti nella ex-Jugoslavia, in questa stessa zona, pur esente da scontri armati, veniva attuata una pulizia etnica decisa a tavolino (segreto) da personalitŕ in posizione di comando che riusciva a far volatizzare in pochissimo tempo 12 mila persone della comunitŕ slava di religione mussulmana.

(Alberto condivide carta con Dobrica Erić,alle spalle, che vuole scrivere qualcosa al volo)

(Alberto (Sighele e Zoran Kostić, di cui Alberto sta traducendo le poesie in italiano, tra le lapidi che ricordano la strage del 42 sulla Kozara)

Il disagio di Sighele, in questa celebrazione monca della contestualizzazione che faccia i conti con quanto č accaduto recentemente, e si interroghi su quali basi di civiltŕ costruire l’Europa, non poteva non emergere. E si č espresso in una poesia concepita la notte prima dell’incontro sulla Kozara, e poi letta in quella occasione con l’attenzione attonita di un migliaio di persone. In un serbo grammaticalmente elementare, a partire da una domanda ripetuta che accumula risposte da una triade  sempre nuova di parole-concetti in alliterazione(majka, smrt, mljeko...život, žrtva, žito..), in un potente crescendo, veniva ribadita la memoria della madre, della terra, della montagna, della donna amata, della vita,  in contrappozione alla morte, il sacrificio, la vittima, il sangue, la violenza.

Messo alle strette dal bisogno di comunicare, Sighele Alberto, con la cosa che forse gli riesce meglio, il guizzo di una poesia, č riuscito a recuperare di scatto, parte di quello scarto di fraintendimento che la situazione comportava. Era andato ripetendo in quei giorni che non sarebbe piů venuto a Prijedor tra i suoi amici poeti se non quando il suo serbo fosse stato piů fluente o tutti i suoi amici avessero almeno letto quello che lui aveva scritto su di loro nel corso del recente conflitto.

Ora lui impara il serbo sui testi poetici di Svetozar Koljević, Nenad Grujčić, Dobrica Erić, Mirjana Bulatović,Jovanka Stojčinović Nikolić, Muhidin Sarić, Stevka Kozić Preradović, Milo Mutić, Mošo Odalović, Suzana Dragić, Matija Bečković, Zoran Kostić, Milovan Marčetić..  e invita loro a leggere le poesie che lui ha scritto sui balcani tradotte in serbo nel suo sito www.apoemaday.it .

 Nota finale: Anche se c’č un padrone locale, con amicizie in alto, che rifiuta di pagare qualche mensilitŕ ai dipendenti per compensarli in elettrodomestici (bottino di guerra), Prijedor č la municipalitŕ della Bosnia dove sono rientrati il maggior numero di profughi, e la moschea, che due anni fa non esisteva, perchč rasa al suolo, in centro cittŕ, ora č quasi ultimata.

š č š č ć ž š č ć ž ć ž š č ć ž č ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć

 

za Kozaru

 

Kozaro, kako se to kaže: majka ili smrt?
Kozaro, majko moja, daj mi mlijeka!
Kozaro, majko moja, kako se to kaže: život ili žrtva?
Kozaro, majko moja, živote moj, daj mi žito!
Kozaro, majko moja, živote moj, kako se to kaže: zemlja ili zmija?
Kozaro, majko moja, živote moj, zemljo moja, daj mi zelen!
Kozaro, majko moja, živote moj, zemljo moja, kako se to kaže: brdo ili borac?
Kozaro, majko moja, živote moj, zemljo moja, brdo moje, daj mi bor!
Kozaro, majko moja, živote, zemljo, brdo moje, kako se to kaže: žena ili željeznica?
Kozaro, majko, živote, zemljo, brdo moje, ženo moja, daj mi željuKozaro, majko moja, živote moj, zemljo, brdo, ženo moja,  kako se to kaže: ljubav ili zaborav?
Kozaro, majko, živote, zemljo, brdo, ženo, ljubavi moja daj mi grudi, neću grob, daj mi gnijezdo!
Kozaro, majko, živote, zemljo, brdo, ženo, ljubavi moja, kako se to kaže: sin ili silovitost?
Kozaro, majko, živote, zemljo, brdo, ženo, ljubavi moja, daj mi sina, daj mi siaj!
Nije rat meni grad, samo mir!
Majko Kozaro,  smrčo moja, kaži svima:
moja žrtva, moja krvava borba je za život,
ali ne samo život moj nego i svih!
ovu ti pjesmu vjerni bor ispjeva

 

 

š č š ć ž š č ć ž ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć ž š č ć

 

 

(la direttrice della biblioteca, la sig.ra Snežana Ćikić, in piedi applaudente alla serata da lei organizzata per Alberto Sighele)

(Alberto tra Milovan Marčetić e Zoran  Kostić)


(l'attrice Jelena Žigon e Milovan Marčetić alla sinistra di chi guarda)