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1 Pittura Fonetica                            cos'è?  

Omaggio a PAOLO DELLA GRAZIA
un regalo alla sua Collezione di Poesia Visiva. 

34 opere di Pittura Fonetica di Alberto Sighele date a Carlo Marcello Conti nel luglio del 2014

di Alberto Sighele
La “pittura fonetica” è comunicazione ai due sensi più importanti, la vista e l’udito. Non ignora gli altri: è arte che vuol arrivare a tutti i sensi, e, attraverso essi, all’anima… Intanto però si chiama “pittura fonetica”, non ancora “unità dei sensi”, anche se è lì che punta. Usa l’immagine e la parola, prevalentemente. 
La calligrafia è, da quando è nata, immagine e veicolo di suono. E’ poi espressione immediata del carattere dell’autore. Sempre in cerca della musicalità nella parola, lui è poeta nel modo. Nel contenuto, esprime la sua visione dell’esistenza oggi e le sue, nostre passioni. Con la calligrafia la parola entra nel quadro spregiudicatamente giocata ad evidenziare i propri elementi fonetici in modo che essa, ed i suoi fonemi, risuonino potentemente nella mente anche se in lettura silenziosa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


La Pittura Fonetica è arte povera, alla portata di tutti. E’ antichissima, come l’onomatopea, e moderna come la pubblicità. Vuole colpire subito. Almeno un graffio o un segnale forte. La pubblicità induce un bisogno nuovo. La Pittura Fonetica soddisfa un bisogno di senso, antico.

 

 

 

 

 

 

 

 


Perché regalare 34 opere al collezionista Carlo Marcello Conti, editore Campanotto? 
Perché è artista lui stesso e operatore culturale serio che mette in mostra quello che ha, ne fa un catalogo. E’ poi a casa sua, dove ogni scalino ti porta ad un nuovo quadro di poesia visiva, che alcuni anni fa ho avuto l’intuizione imitativa. Anche per me, ogni parola è un’immagine, pensai. Carlo Marcello Conti è un amico generoso e povero. Gli amici poveri di solito si scambiano il meglio che hanno. 


Io gli ho dato 1) la a di lampada, 2) il lamento nel vento, 3) il punto di domanda nella coda, 

4) la zeta che rovescia e scambia di posto a tutto, rovesciando i potenti dal trono,

5) Gesù che affronta il potere nella cattedrale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

6) la p che è aratro nella forma e spiga nel suono, tra i solchi della m di campo e tempo,  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

7) la u è il tamburo sicuro su cui tutto rulla,

 

 

 

 

 

 

8) la luna e la duna sono seno, nella enne e nella u, che è una enne capovolta, 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


9) la tempesta nel deserto è circolare come l’assedio, assedio lei stessa, assediata dalla c della coscienza, 

10) la città femminile è prigioniera della p del potere patriarcale, 

 

 

 

 

 

 


11) il crimine di Hiroshima può essere immenso in una marea di emme di armi di massa, 

12) la b di ‘bomba’ si rovescia in: quanto è ‘bello’ sentirsi fratello agli altri,  

13) la t di tiranno è eretta come una statua, e un cannone puntato al cielo o un saluto romano, ma può precipitare nella polvere ad allungarsi sotto la linea mediana della scrittura nella p,  

 

14) nella doppia tt i dottori sono sottomessi,

 

 

 15) la luna piena rotola come le o, la bici e il fondo schiena,

 

16) chi ama, chiama bellezza e bontà: morbidezza della b, 

 

 

 

 17) la luce accende l’alba con la a, la elle e la ci, 

 

18) un fiore è il sole nella o accentuata che sfuma nella e, 

 

 19) il piccolo ed il picciolo entrambi sono doni di Eva, 

 

20) sì qui la i è vigile, sul contrasto della o di ‘ora ci sono’ fino a fare un buco rotondo, 

 

22) La cattedrale è tutta contenuta dalla doppia tt ma si appoggia anche sulle o rotonde delle colonne cosmopolite di Otranto, 

 

23) la doppia enne delle colonne annullano gli opposti e l’impossibilità di assimilare in sintesi il sasso alla luce, il fiore al muro, 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 24) la vita è un albero che si allunga nella elle e la b verso l’alto, il bene, 

 

25) la meraviglia del mosaico è cucita nel tempo dalla emme che diventa la navata principale,

 

 

 

 26) con la c il conflitto e le carezze di tacchi e tocchi si raddoppiano, 

 

27) comunicare è una spirale, 

 

28) l’occhio è uno specchio perché entrambi hanno due cc nelle pupille, 

 

 

 

 

 

 

 

29) se il tutto è nascosto nell’accetto, anche l’ottengo è nascosto nel vengo, 

30) il ‘tentativo’ è un martello, senti come batte, 

 

 

 

31) la v di ‘varco’ è la scollatura, e nella co c’è giù il cuore,

 

 

 

 

 

 

 32) ‘accanto’ ha già detto tutto con la doppia cc, 

33) ‘tabù’ è un rombo che non è né quadrato né rotondo, è in divenire, 

34) la corolla è una molla. 

Vediamo fin dove la Pittura Fonetica ci spinge.